Siria, due video che (forse) aiutano a capire

Questi due filmati possono aiutare a capire meglio, forse, i motivi di quello che sta succedendo in Siria.

 

 

PENSIERI DI OGGI

PENSIERO 1
I siriani vengono avvisati dai russi, che vengono informati dagli americani, dei bombardamenti.
Quelli di Cambridge Analytica sono dei dilettanti.

PENSIERO 2
È già pronta la rettifica che verrà resa nota nel 2028: ci eravamo sbagliati, in Siria non c’erano armi chimiche. È stato tutto un equivoco.
(Déjà vu Iraq)

PENSIERO 3
Qualcuno è volato sul nido del cuculo.

FORNITORI CREDITORI DEL SALONE DEL LIBRO: UNA VERGOGNA SENZA FINE

Mi piacerebbe capire chi pagherà i costi sociali dell’eventuale chiusura delle aziende creditrici che hanno lavorato per il Salone del Libro e che, a distanza di anni, non hanno ancora percepito (e non si sa quanto percepiranno) dei crediti che vantano.
Stamane ho letto la dichiarazione di un’assemblea regionale che dichiarava che “Fondazione non si poteva ricapitalizzare”. Quindi la soluzione è: pagheranno i fornitori, per errori non loro.
La nostra nazione è destinata a morire se vengono meno quelle che dovrebbero essere certezze: l’esigibilitá di un credito ”pubblico”.
E questa generazione di politici, assieme a quella nuova, comunale, torinese forse è già defunta, se le risposte sono queste.
Se così è, andate a spiegare a chi perderà il lavoro quali sono le soluzioni.


Chi restituirà i posti di lavoro che andranno persi?

LA QUESTIONE FORNITORI/CREDITORI DEL “SALONE DEL LIBRO” STA SOCCOMBENDO SOTTO UN SILENZIO ASSORDANTE.

QUESTO E’ QUANTO HO SCRITTO, ADESSO, AL PRESIDENTE CHIAMPARINO IN MERITO AD UN POST SULLE OLIMPIADI.

Caro Presidente, mi permetto di intervenire, come cittadino e come compagno di partito e militante. Le Olimpiadi possono essere un formidabile motore di sviluppo. 
Ci son però altre cose che non hanno fatto bene alla Città. Mi riferisco alla vicenda del Salone del Libro ed alle implicazioni legate al pagamento dei fornitori delle scorse edizioni.
Quando viene meno il rapporto ”fiduciario” tra l’ente pubblico ed i fornitori si è già oltre il disfacimento di un sistema paese.
Siccome, nel mio piccolo, sono anche io parte in causa, mi domando e chiedo: come può una classe dirigente politica avere una così, ipocrita, doppia morale? Scandalizzata, quando le multinazionali delocalizzano e in un rumoroso silenzio, quando sono loro a venire meno agli impegni.
Il Salone del Libro vuol dire, anche, posti di lavoro. Stipendi che i creditori hanno già pagato. E che forse non potranno più pagare. 
La chiosa che mi sovviene è che ci siano, giustamente, posti di lavoro da tutelare ed altri che si possono dimenticare.
Anche questa è una lacerazione, molto grave. Che investe una moltitudine di lavoratori e di piccole e medie aziende che potrebbero soccombere.
Le “nuove energie che la proiettino (la Città) con forza e determinazione nel futuro” dovrebbero e potrebbero essere spese anche per questa partita.
Grazie.