#TrofarelloCheVerrà2021

Da troppe parti, da troppi concittadini, arrivano sollecitazioni, richieste, disponibilità a progettare un soggetto che -oltre a candidarsi alle prossime elezioni comunali- ponga delle basi per dare una nuova idea di paese a Trofarello.

Il paese dove viviamo non può e non deve essere quello ostaggio, negli ultimi 20 anni, di una generazione politica che ha perso di stimoli e che ha una prospettiva che non è, non può e non vogliamo sia la nostra. Ma non è il caso di pensare a chi c’è, più opportuno a chi vorremmo che ci fosse o che ci sarà.

Non ha più senso di esistere la politica come l’abbiamo vissuta sino ad oggi. Sorpassati i vecchi schemi. Bisogna colmare un vuoto. Ideologico, di appartenenza, di scelte di campo.

Dobbiamo scegliere. E questo è un appello alle migliori risorse presenti sul territorio trofarellese. Usciamo dai contenitori, mettiamo da parte le appartenenze e le ideologie e concentriamoci sul paese che ci unisce e ci lega.

E’ un’impalcatura diversa. Una cultura fondatrice democratica che parta dal basso. Con una discussione che verta su quello che può unire e non su quello che divide. Bisogna pensare a nuovi modelli. Immaginare una nuova rotta. Mettendo al centro del discorso politico quelli che saranno i temi dei prossimi anni.

Un progetto legato alla sostenibilità, declinata in tutti i campi, può essere la stella polare, l’idea attorno alla quale unirsi, per creare un laboratorio che -dal basso- possa arricchire la politica oltre il tifo e la passione, nell’interesse di una comunità.

«Ogni approccio ecologico deve integrare una prospettiva sociale che tenga conto dei diritti fondamentali dei più svantaggiati» (LS, n. 93). Essa collega anche la finalità dello sviluppo con le realtà sociali mondiali. Come aveva fatto nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, Francesco sottolinea che «la realtà sociale del mondo di oggi, al di là degli interessi limitati delle imprese e di una discutibile razionalità economica, esige che si continui a perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro per tutti» (LS, n. 127) o ancora che «il vero obiettivo dovrebbe sempre essere di consentire loro [ai poveri] una vita degna mediante il lavoro» (LS, n. 128)

Pensiamoci. Possiamo essere una grande comunità. Abbiamo del tempo di fronte che non deve essere sprecato. Per analizzare le ragioni. Creare le fondamenta di qualcosa di solido ed importante.

Non siamo ambiziosi, non siamo sognatori. Non c’è la volontà di intercettare umori. Pensiamo al futuro e non al passato. Ragioniamo con un tempo (futuro) che dobbiamo costruire.

Coda

Non sono l’unico estimatore di Coda, di certo l’ho sempre apprezzato, sin dalla prima volta che l’ho visto dal vivo. La TV non riesce a fornire l’esatta partecipazione di un giocatore alle trame di gioco.
Nel calcio esistono delle fasi (offensive e difensive) e delle transizioni.
Coda è attivo in entrambe le situazioni, riesce a fare reparto da solo. È il primo ad impegnare il portatore di palla avversario all’inizio dell’impostazione del gioco.
Sì, a volte fallisce qualche opportunità, viene meno l’istinto del killer ma mi piacerebbe sapere quanti chilometri macina ogni gara.
Avendo sostenuto queste tesi in epoche non sospette, oggi torno alla carica.
I giallorossi hanno un capo e un grande Coda 😉

Informazione

Dalla Gruber, su LA7, si parlerà di 5S, della loro evoluzione.
Con Damilano un fiero oppositore del Movimento, la Fattori, una dissidente e Travaglio, quello che siccome i 5S non si sono fatti manipolare da lui ha preso il Super Santos e non gioca più.
Così non mi piace.
Un minimo di contraddittorio, daiiiiii.
(Io non “tifo” 5S, semmai il contrario, però così non mi piace)

Princìpi?

Presentarsi da soli alle elezioni, senza fare alleanze è (era) un caposaldo di un partito nuovo che attraverso questi princìpi affermava la novità di un movimento, il suo voler essere diverso, l’affermazione di una diversità rispetto ai partiti tradizionali.
Le dichiarazioni post Abruzzo e Sardegna lamentano come limite una scelta non imposta.
Se i 5S non vogliono fare alleanze ed usano questa scelta per affermare quanto di cui sopra, se faranno un passo indietro attesteranno di voler essere uguali agli altri?

#aprire #aprirsi

Soprattutto alla luce della vicenda del maestro di Foligno, oltre ai porti è necessario aprire i cuori.