SANGIACOMO CHIERI- TROFARELLO 0-1

SANGIACOMO CHIERI: Gilardi; Parrino, Rimedio; Balan (31’ s.t. Cosola), Sollazzo, Berrone; Bechis, Olivero (8’ s.t. De Grandis), Vergnano (4’ s.t. Massera), Perrone (24’ s.t. Velardita), Veglia. 12 Catanà 13 Cannizzaro 14 Dario Romano 17 Presta 18 Bertelli. All. Enrico Migliore.
TROFARELLO: Marco Migliore; Andrea Romano, Sanarico; Patitucci (15’ s.t. Petiti), Pautasso, Macario; Rebenciuc, Fiore (32’ s.t. Giordano), Mainardi (21’ s.t. Aadoui), Zaghi (39’ s.t. Devoto), De Leo (42’ s.t. Betti). 12 Zago 14 De Nittis 15 Marzano 20 Ranieri. All. Davide Abbienti.
TERNA: Giaveno di Pinerolo (Scala di Nichelino -Mulassano di Cuneo)
RETE: 32’ De Leo
FONTANETO – Al 32’, il pallone calciato da Zaghi, come avrebbe detto Jorge Valdano, attraversava l’atmosfera viaggiando verso il territorio nemico e, nel momento in cui si avvicinava a terra, si trasformava in una lotteria, il cui biglietto vincente era stato acquistato da De Leo che, con una conclusione “sporca”, sottomisura, uccellava Gilardi.
Questa la sintesi di una gara, Sangiacomo-Trofarello, che i biancorossi di Abbienti vincevano ed
-ovviamente- i leoncini di Migliore perdevano.
Il coach trofarellese e lo si capiva subito, mirava a capitalizzare un po’ di fieno da mettere in cascina per muovere la classifica e per dare, soprattutto, nuove sicurezze alla sua squadra. Schierava una formazione di lotta e di governo. Patitucci in marcatura “a uomo” su Balan, possibile fonte di gioco dei padroni di casa. E poi andava a creare argini sulle fasce (ed in questa chiave si deve leggere la presenza di Mainardi quarto di centrocampo, tutto a sinistra in fase di non possesso), cercando di bloccare sul nascere le trame offensive di Parrino e compagni che non riuscivano a dare plasticità ad un’altra asserzione di Valdano “quando il calcio è azione, il tanto desiderato equilibrio consiste in una semplice verità lapalissiana: allargare il campo se si attacca e restringerlo se si difende”.
I chieresi, bravi -spesso- a sviluppare gioco con sovrapposizioni sulle fasce, sfruttando entrambe le catene, sia a destra che a sinistra, venivano spesso arginati sulle corsie ed andavano in sofferenza in mezzo al campo, dove i due centrocampisti (Balan ed Olivero) non riuscivano a prendere possesso degli spazi, Perrone galleggiava tra le linee senza riuscire a trarne beneficio ed il trio offensivo (Veglia-Vergnano-Bechis) era poco incisivo nella trequarti avversaria e poco votato al sacrificio in fase di non possesso.
Dopo 10’ di studio era Bechis a rompere gli indugi per il Sangiacomo con una conclusione che Migliore smanacciava con qualche difficoltà. Identica situazione quattro minuti dopo, con l’estremo biancorosso di nero vestito, costretto alla deviazione su conclusione di Veglia.
Due minuti dopo l’urlo del gol veniva strozzato nella gola dei chieresi dalla chiamata dell’arbitro per “sospettissima” posizione di fuorigioco di Perrone che concludeva in rete. I biancorossi reagivano con una conclusione di Zaghi (21’) ed andavano a segno al 32’ con De Leo.
Nella seconda frazione pochissima cronaca da annotare, se non una spingardata di Balan (18’) alla quale replicava Zaghi (28’) sfruttando un’indecisione in fase di alleggerimento di Gilardi.
I trofarellesi controllavano senza patemi sino allo scadere. I leoncini di casa non riuscivano a trovare energia e cattiveria agonistica per un tentativo di forcing finale.
Davide Abbienti era il primo a presentarsi alla stampa a fine match: “E’ stata una vittoria del gruppo -diceva il mister trofarellese- arrivavamo da un momento difficile, il nostro obiettivo era comunque quello di fare punti e muovere la classifica. Conoscendo gli avversari e sapendo della loro capacità di produrre un buon calcio, avevo pensato e siamo poi riusciti a contrastare in maniera efficace le loro fonti di gioco. La posta piena ovviamente fa grandissimo morale, oggettivamente mi sarebbe andato bene anche il pareggio, che avrei ritenuto un risultato giusto.“
Sul fronte di casa si percepiva una evidente delusione sul volto di Enrico Migliore: “Per giocare a calcio e conseguire risultati -diceva il coach dei leoncini- l’agonismo ed il temperamento sono caratteristiche fondamentali. L’approccio di oggi non è stato quello corretto. E quando ciò accade siamo tutti responsabili, io per primo che sono il mister. Le partite si “pensano” in certo modo ma bisogna avere la capacità di raddrizzarle quando non si incanalano nella direzione che vogliamo. Quando queste capacità vengono meno è ovvio che possa bastare un episodio per essere sconfitti.”