😭Povero Toro

La crisi del Toro non nasce oggi, l’iscrizione all’anagrafe è di almeno 12 mesi fa, se non prima.
Rimettendo a posto temporalmente gli eventi, ricordo la conquista dei preliminari di Europa League, la disputa degli stessi, un’indecorosa uscita, l’inizio della china.
In mezzo l’addio di Petrachi, i mal di pancia di Nkolou e poi Mazzarri (con lui allenatore la squadra è passata da avere una difesa quasi impenetrabile a colabrodo) e poi una salvezza per la quale, forse, si deve ringraziare il Covid.
In questo anno e mezzo il Toro è finito in una centrifuga.
Ha subito vari cortocircuiti.
Qualche shock.
Dall’altra parte una società che non sembra perseguire una linea logica e coerente. Ad oggi, ad esempio, il mercato è aperto da quasi due settimane, il Toro ha degli incontri decisivi, la società non acquista, perde tempo e punti.
Nel calcio le questioni economiche, è risaputo hanno altre valenze e prospettive. L’acquirente, soprattutto in caso di necessità, è difficile possa comprare come e a quanto vuole. Ma questo il presidente non lo ha ancora messo a fuoco. Così le gare passano ed i punti si perdono.
Più che il cambio del mister, valuterei la sostituzione del DS, andrei a rinforzare i quadri societari, investirei sulle strutture, cercherei un minimo di dialogo con la mia clientela, i tifosi.
Servono un regista, una mezzala, una seconda punta, forse un laterale di sinistra.
Forti, collaudati, con carattere.
E pure con questi sarà dura.

🖋️In risposta al post di un amico napoletano

🖋️In risposta al post di un amico napoletano che analizzava la sconfitta della squadra di Gattuso contro lo Spezia
Sintesi calcistica ma anche analisi sociologica in un mix che proietta considerazioni antropologiche.
C’è un poco di tutto.
Oltre alla disillusione…
Continuo a sostenere che le inefficienze dei tanti siano figlie legittime delle colpe dei pochi e della inadeguatezza di una struttura societaria che non esiste.
Non oggi ma fra qualche anno vedremo la Roma dei signori Friedkin che senza proclami si sono calati nella dimensione “calcio italiano”, sono presenti, vogliono capire, hanno tagliato teste ed altre le stanno sostituendo. Ruoli e competenze come in qualsiasi impresa che si rispetti.
Nasco, forse, prima anti juventino che tifoso, ma abitando a Torino non posso disconoscere la realtà dei non colorati. Organizzazione, pianificazione, investimenti, strutture, un museo, uno stadio ed il relativo store frequentati sette giorni su sette.
Il Napoli non è un pazziariello.
È storia.
È passioni.
È civiltà.
E potrebbe essere un formidabile volano per attività economiche.
E potrebbe essere un eccezionale traino pubblicitario per attestare le capacità di un popolo fiero e ricco di inventiva come quello napoletano.
E potrebbe essere tanto di altro.

Siamo in zona “luna di miele finita male”.
Difficile sapere cosa possa passare nella testa di Ringhio. Certamente non è più sintonizzato con le frequenze della piazza, è abbastanza evidente.
Ciò non vuol dire che non possa fare esercizio corretto del suo mestiere, nella fattispecie, però, si evince che qualcosa gli ha tolto serenità ed anche lucidità.
E l’assenza della società non aiuta.
Sulla gara poco da dire. Sconclusionato l’assetto. Insistere sulle proprie convinzioni senza addomesticarle al materiale umano, per me, è peccato mortale. Però tant’è.

Dopo Toro-Verona


Un punto importante per il morale e per la classifica.
Risultato a parte dalla gara di oggi emerge che:
✔️Belotti ha le batterie scariche, quindi uno/due rinforzi in attacco sarebbero oltre modo necessari. Già fuori Millico, fuori (da fare) Zaza, farei ancora una riflessione su Bonazzoli ma il reparto serve di innesti
✔️Centrocampo: una sola rondine (Baselli) non può fare primavera, anche perché non sappiamo come e quando sarà pronto dopo il lungo infortunio. Gojak sembra promettente ma acerbo, Rincon non ha nei piedi le geometrie e la capacità di dettare i tempi, Ansaldi è troppo soggetto ad infortuni. Linetty non è qualitativo. Servirebbero due innesti di qualità e cerebrali (esempio Schiattarella e Borja Valero).
✔️Difesa: non è granitica, ma tutto sommato con una migliore fase difensiva di squadra potrebbe anche non necessitare di innesti.
❤️ecco

Dopo Cagliari-Benevento

🖋️Se mi fosse stato richiesto, oggi, di scrivere un pezzo a commento della gara della Strega avrei parlato della condizione mentale.
Aldilà della cifra tecnica, dell’applicazione o della tattica, quanto si evince dai 90′ odierni è la consapevolezza di essere squadra, anche andando oltre il risultato.
Subìto il gol, Schiattarella è compagni non si sono demoralizzati e non hanno inopinatamente accelerato. Hanno continuato a tessere le loro trame, non hanno offerto il fianco, con fredda determinazione ed un pizzico, pure, di cinismo hanno depotenziato la carica aggressiva dei sardi, hanno chiuso le linee di passaggio con puntualità, si sono dedicati ad applicare senza soluzione di continuità le marcature preventive e fieramente non hanno mai abbassato i toni. Senza urlare hanno pareggiato, con un giusto calcolo del saldo costi benefici hanno portato la loro offensiva riuscendo a raddoppiare. E con grande attenzione e navigata dedizione hanno condotto in porto la gara.
Lo fai quando hai una perfetta coscienza dei tuoi mezzi e quando la condizione psico (soprattutto)-fisica è impeccabile.

➡️ Fieno in cascina per quando il vento non spingerà alle spalle ed in una stagione lunga capiterà.