SanRemo

Non mi sento assolutamente di colpevolizzare la platea dell’Ariston per essere “scappata” di fronte all’esibizione di Geolier. Loro hanno pagato (e credo profumatamente) un biglietto per assistere ad uno spettacolo che fosse di loro gradimento. E quando questo non si è concretizzato hanno reso palese il dissenso.

Il problema è culturale.

“Pago, voglio, pretendo”, questo è il pubblico dei “con i soldi mi compro quello che voglio e non ho rispetto di nessuno, non mi piego neppure alle regole minime della buona creanza”, non rispettando neppure l’investimento che ho fatto.

Questa platea, forse e purtroppo, è figlia di un prato verde dove c’erano uomini vestiti da Vichinghi ed altri che, ruttando, seminavano odio contro la loro stessa patria.

Questa platea è nipote di Capitol Hill, esperienza con lo stesso seme di quella nostrana, i cui frutti sono razzismo, esclusione, intolleranza.

In sintesi: è un fenomeno mondiale, un vento puzzolente che inquina più di tanto altro.

Questa platea, per me, è stata come una curva becera, come quelle che si incontrano in certi stadi, come quelle che augurano eruzioni e bradisismi.

E voglio razionalizzare e forse semplificare il concetto, come fece un genio partenopeo degli striscioni agli attacchi di una parte di una curva omofoba: “Giulietta è na zoccola”
🤣🤣🤣